La grande Luce splendente.

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  La serie di Natale.

La grande Luce splendente.


William Branham.

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La grande Luce splendente.

E, in questo tempo, la gente ha solitamente predicato così tanto su “Non c'è posto nell'albergo”, nel periodo di Natale, e “Giuseppe e Maria”, e “La nascita del Signore Gesù”. Ieri stavo pensando di accostarlo da un punto diverso, da come molti di voi lo ascoltate dalla vostra radio e televisione. E mentre pensavo, questo venne nella mia mente, circa i magi e la stella. E cosa mi colpì fu, che, cosa ha da fare un magio con Cristo? Perciò, leggendo molti degli antichi studiosi, la sera scorsa, fino a tardi, al punto che mi addormentai sulla scrivania, cercando di trovare qualcosa che avrebbe portato un pò di luce sul soggetto di oggi. Dunque, è una cosa insolita parlare di queste cose, poiché, dopo tutto, Dio è insolito. Dio fa le cose in modo insolito, e qualche volta in un tempo insolito, perché Lui è davvero insolito. E quelli che Lo servono sono insoliti; essi sono un popolo peculiare.

Così come noi, in questo periodo di tempo, concentriamo il nostro pensiero verso il Natale, è molto male che abbiamo un grande mito chiamato “Santa Claus”, al posto del vero Natale che è presupposto ad esserci. Oggi molti bambini nel paese non sanno altro del significato del Natale che “una slitta piena di giocattoli, e qualche mistica renna che piomba in casa”, per imparare solo più tardi di questo mito; perfino ferisce la loro fede, quando vengono a sapere la vera storia del Natale, che ciò non ha niente a che fare con renne, oppure un uomo che fuma la pipa, con la pelliccia intorno al suo cappotto. Quella è stata la nascita del nostro benedetto Signore Gesù. Ed è davvero insolito vedere come Dio operò in questa maniera, perché in nessun altro tempo avrebbe mai funzionato in tutta la storia del mondo. Ciò doveva essere proprio esattamente in questo tempo. Ed ora per alcuni minuti lasciate semplicemente che guardiamo dritto a quel periodo.

Ciò fu nel tempo in cui Erode l'assassino, era re. Questi doveva essere, questo uomo crudele doveva essere re in quel tempo, poiché noi siamo familiari con le Scritture che dicono che lui “uccise tutti i bambini da due anni in giù”, cercando di trovare il Cristo. E ciò doveva essere proprio in quel tempo. E dunque lì doveva esserci, in quel tempo, doveva levarsi una tassazione, affinché Maria e Giuseppe ritornassero nella loro città d'origine a Betlemme dove essi erano registrati, e la loro nascita era sul registro della corte e nel tempio, per essere tassati. E Cristo doveva nascere in Betlemme, ed essi erano molte miglia lontano quando ciò ebbe luogo.

E noi siamo stati avvisati dei pericoli che essi dovettero attraversare, per arrivare lì. Ora essi non avevano una grande e lussuosa ambulanza per portare Maria lassù. Ed essi non erano come noi oggi, che possiamo avere qualche tipo di scusa. Quello era l'ordine del re. Nessuna scusa poteva essere presa. Ciò doveva essere adempiuto. “Il re disse così!” Non importavano le sue condizioni, oppure che essi dovevano ritornare nella loro terra natia. Nessun conforto per la piccola madre in attesa. E nessun'altra maniera per viaggiare; soltanto a piedi, oppure sopra il dorso di un asinello. E a noi viene narrato che Giuseppe prese Maria, questa madre in attesa da qualche tempo, e la sistemò sul dorso di un asinello. E se qualcuno fa strada sopra un asino, sa quale duro tragitto quello è. La piccola creatura, lungo un angusto sentiero che terminava sulle montagne, per arrivare a Betlemme, dalla bassa Giudea, un sentiero davvero scabroso e scosceso. E se l'asinello non avrebbe avuto il passo sicuro, e sarebbe caduto con questa piccola madre in attesa?

Oppure, nei giorni in cui c'erano così tanti viaggiatori che venivano nella loro terra natia, l'intero paese era in fermento, pieno di pellegrini e viaggiatori, che tornavano nella terra natia, una vera buona situazione per i rapinatori in quei giorni. Quando essi vedevano le piccole carovane di gente; i cavalieri, i ladri potevano cavalcare dritto all'interno e ucciderli, e prendere i loro beni e andare via. Quale situazione era per questa giovane coppia di sposi, che essi avevano di fronte, e come ciò sarebbe stato. Inoltre, se qualche bestia selvaggia, che erano leoni e molti distruttori, animali selvaggi che vagavano nei deserti che loro dovevano attraversare. E se una bestia selvaggia si sarebbe sferrata in direzione della piccola comitiva, cosa poteva fare Giuseppe con un bastone in mano, e la moglie che a stento poteva muoversi? Essi avevano quello di fronte.

Tuttavia ci consola sapere questo, che noi non teniamo il nostro destino. Dio tiene il nostro destino. E Lui ha ordinato che sia così, e non c'è niente che possa interrompere il programma di Dio. Noi siamo fissati ad arrivare.

E oggi possiamo vedere come avvenne, come l'asinello e i due viaggiatori alla fine arrivarono. Così essi arrivarono di notte, nel deserto, c'era tanto caldo! E dunque lasciatemi dire che essi erano seduti sopra un piccolo monte a est di Betlemme. Betlemme siede in una valle, e c'è un piccolo monte. E la strada che arriva a Betlemme, svolta a est di Betlemme, e scende nella città. Vicino l'angolo, quando tu fai l'ultima curva, per cominciare a scendere il colle, ci sono un gran mucchio di rocce frastagliate poste lì. Ed è stato il pensiero degli storici che forse Maria e Giuseppe si fermarono lì per riprendere fiato prima di scendere in città quella notte.

Lasciate che osserviamo Giuseppe, prendere teneramente la sua piccola sposa dall'asino e aiutarla a scendere a terra, prenderla e poggiarla sulla roccia, e dire: “Cara, ecco la piccola città, proprio sotto di noi, dove forse nascerà il nostro piccolo nuovo arrivato”. Io posso immaginare di vedere le stelle scintillare un pò e splendere, mentre essi stavano a guardare su Betlemme, a est da loro. E mentre essi sedevano lì, meravigliandosi mentre fissavano le stelle; in lontananza, a centinaia di miglia a est di là, c'era un'altra scena che si stava sviluppando. Sapete, Dio opera nel Suo universo. Lui fa sì che le cose accadano in un paese, dove Lui sta modellando per fare incontrare ciò in un altro posto. Lì noi vediamo, in direzione est, come ci viene riferito da molti storici, che quelle persone, i magi, per come noi li conosciamo. Oggi essi sarebbero chiamati più o meno “astronomi”, non nel senso di indovini; tuttavia c'è una contraffazione dell'astronomia, quelli sono chiamati indovini. E le persone si precipitano su queste cose, le quali sono in realtà una contraffazione del vero astronomo.


   Gli uomini saggi
   cercano ancora Gesù.

Hampton il grande storico, ci ha narrato, che erano… Essi erano Medio-Persiani, questi astronomi. Lasciate che seguiamo la loro vita solo per un pò. E noi troviamo che i Medio-Persiani erano familiari con il Vangelo del nostro Signore laggiù in Babilonia. Anni prima, nel tempo del re Nebucadnetsar, essi avevano tali persone come astronomi, i quali osservavano le stelle e i corpi celesti. Ed essi potevano parlare tramite segni e il movimento delle stelle, di certi eventi che avevano luogo. E i re dei primi tempi consultavano questi uomini per conoscere gli eventi e le cose che stavano per avere luogo. Dio l'annuncia sempre tramite i Suoi corpi celesti prima di farlo conoscere sulla terra. Dio lo scrive nei cieli. E le stelle che noi osserviamo, e pensiamo di loro come di piccoli pezzi a cinque angoli nei cieli, tuttavia, cosa esse sono, esse sono mondi di gran lunga più grandi di questo, riflettono la luce solare.

E queste persone erano certamente familiari con il Vangelo negli anni della cattività d'Israele, di settanta anni nella terra dei Caldei, e, certamente, Daniele fu fatto capo dei magi. Il profeta, tramite la sua grande sapienza conosceva la fine delle cose, e sapeva ciò che Dio stava per fare, e lui fu nominato capo dei magi. E i magi avevano vecchi manoscritti a cui essi facevano riferimento, dei loro antichi padri. E Daniele portò dentro gli scritti del Signore. E così noi comprendiamo che durante questo periodo di tempo essi avevano consultato molto insieme, ed essi avevano visto la sapienza e la potenza che il vero Dio mostrava, che era di gran lunga al di là di ogni astronomo oppure magio. Ciò fu provato la sera in cui il re Nebucadnetsar o per meglio dire la festa da ballo di Belshatsar, che, nessuno dei Caldei né gli astronomi poteva leggere ciò che scrisse la mano sulla parete. Tuttavia Daniele, tramite lo Spirito e la potenza del Dio vivente, poté farlo. E i suoi scritti furono ritenuti sacri, e lo sono ancora in questo tempo.

Ora noi chiamiamo loro, in oriente io ho avuto il privilegio di parlare con loro in India. Ed essi ora sono chiamati Maomettani. Tuttavia essi erano in realtà i Medio- Persiani. Gli Indiani sono chiamati… Credo che essi li chiamano impuri. E i Medio-Persiani sono in realtà i Maomettani. Ed essi sono coloro che erano originariamente con il re Nebucadnetsar. E i loro grandi saggi erano studiosi che studiavano le cose naturali, per annunciare le cose spirituali che dovevano avvenire.

Così in questo lungo periodo di centinaia di anni, i manoscritti degli insegnamenti di Daniele, e così via, essi li avevano conservati. E cosa essi facevano, nelle prime ore della sera, essi salivano sul monte Assay. E quassù essi avevano un castello. E questo castello era il castello dei magi. Ed essi avevano il loro convito. E dopo il convito essi salivano sulla tettoia, o per meglio dire sul terrazzo, in qualche torre di osservazione dopo che il sole era tramontato. É così che i Maomettani di solito fanno, si inchinano verso il sole e gridano: “Allah! Allah!” E molte volte benedicono loro stessi con le sacre acque, e così via, perfino in questo tempo. La maggior parte delle loro più importanti cose sacre, era il fuoco. Essi credevano che questo vero Dio viveva nel fuoco. E come è strano sapere che il vero e vivente Dio vive nella Luce, e Lui è un Fuoco consumante. Così essi bruciavano il fuoco sacro! Ed essi osservavano questo fuoco, perché essi credevano che il vero Dio viveva in questo fuoco, e Lui rifletteva Se stesso a loro. E il fuoco ardeva più radioso quando il sole tramontava.

E così essi andavano in questa torre di osservazione, ed essi guardavano in alto. Ed essi erano ben addestrati. E conoscevano ogni movimento dei grandi corpi celesti di stelle. Essi osservavano diligentemente ogni movimento. Oh, se i Cristiani farebbero semplicemente ciò! Non osservare le stelle, ma osservare la Parola di Dio mentre Essa si manifesta. Se noi volessimo semplicemente notare ciò oggi, e vedere quello che Dio ha promesso in questo tempo, le cose che noi così galantemente sosteniamo. Dio aveva promesso di fare queste cose, tali come la guarigione degli ammalati e fare grandi miracoli.

Lo stesso Daniele che li ammaestrò sugli eventi, disse, che: “Negli ultimi giorni il popolo che conosce il loro Dio faranno prodezze”. Queste Scritture devono essere adempiute. Se noi semplicemente investigassimo! E se voi notate, Dio rivelò Se stesso soltanto a questi che investigarono e bramavano di vederLo. “Appressatevi a Me, e Io Mi appresserò a voi”, dice il Signore. E a volte Dio lascia che le cose accadano affinché noi possiamo appressarci a Lui. Poiché Dio ha certamente ordinato che certi eventi devono avere luogo, ed essi si dispiegheranno proprio mentre il grande orologio di Dio segna l'ora.

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   La Scrittura dice....

Or essendo Gesù nato in Betleem di Giudea, ai dì del re Erode, ecco dei magi d’Oriente arrivarono in Gerusalemme, dicendo:

Dov’è il re de’ Giudei che è nato? Poiché noi abbiam veduto la sua stella in Oriente e siam venuti per adorarlo.

Matteo 2:1-2


Cristo non era
più Nato il
venticinquesimo
giorno
di dicembre
di me.


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